
L'ora legale (chiamata talvolta impropriamente estiva) è la variazione convenzionale dell'orario astronomico, solitamente in anticipazione rispetto ad esso. Prescindendo quindi dall'astronomia, con l'uso dell'ora legale si determina che, per un dato territorio, in genere corrispondente a una grande nazione o a una rilevante parte di essa, l'ora ufficiale dello stato venga calcolata in anticipo rispetto all'ora solare (naturale).Le principali ragioni (comunque non comunemente accettate e condivise) sono due: da un lato questa misura consentirebbe risparmi energetici, poiché centrando una parte rilevante delle attività durante le ore di luce solare si ridurrebbe il ricorso all'illuminazione artificiale, inoltre, i cittadini ne trarrebbero beneficio potendo godere di un maggior numero di ore di luce solare. Proposta pubblicamente da Beniamino Franklin nel 1784, l'ora legale fu applicata brevemente in Canada nell'Ottocento, poi in Europa nel 1916. In genere l'ora legale è applicata soltanto per una parte dell'anno, e solitamente per il periodo estivo. Di solito l'ora legale è anticipata di un'ora rispetto all'ora solare, ma vi sono casi di anticipi di 20, 30 o 40 minuti, o anche di due ore rispetto all'ora solare. Dato che le terre dell'emisfero meridionale, hanno stagioni opposte a quelle dell'emisfero settentrionale l'applicazione dell'ora legale non è ovviamente uniforme nel pianeta. Vi sono poi moltissime eccezioni e tanti casi particolari. Il Giappone, ad esempio, rifiuta del tutto il concetto, nel rigoroso rispetto della tradizione.